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La ricerca realizzata nel contesto del Progetto “Riconnessioni – Nuove forme di contrasto all’isolamento sociale”, pur nel limite del campione e del territorio indagato,  rappresenta un’indagine di grande rilievo non solo per gli interessanti risultati, ma anche per le notevoli risorse umane messe in campo dai cittadini volontari che, attraverso le interviste, hanno sviluppato un’importante attività di comunicazione mirata agli anziani soli.

In questo senso la ricerca ha rappresentato anche una significativa fase di avvio di un percorso di inclusione sociale e di lotta alla solitudine.

Senza volere entrare nel merito dei risultati, che vengono qui di seguito esposti, si ritiene doveroso sottolineare quanto si era ipotizzato in merito ai notevoli problemi di isolamento provocati dalla pandemia. Gli anziani intervistati hanno dichiarato la loro sofferenza per la mancanza di occasioni di aggregazione, per la limitazione dell’attività fisica e della libertà, ma hanno fatto emergere anche la grande volontà di mantenere i rapporti con i parenti, gli amici ed i conoscenti. Se la pandemia ha condizionato tali rapporti, riducendo la loro frequenza, in molti casi gli anziani sono riusciti a mantenerli grazie all’apporto delle nuove tecnologie comunicative.

Questa ricerca rappresenta un bel esempio di cittadinanza attiva in grado di ribaltare il senso dei problemi rilevati che sono diventati anche delle preziose opportunità. In questa prospettiva sono emersi nuovi scenari per una partecipazione che può avvenire anche attraverso un sistema diversificato e più ricco di canali comunicativi, per un ruolo innovativo dei centri sociali (future Case di Quartiere), chiamati a rispondere ai nuovi interessi segnalati dagli anziani attraverso le interviste.

La ricerca ha messo in evidenza una nuova identità degli anziani, intesi non solo come utenti di servizi, ma anche come cittadini attivi, imprenditori di qualità della vita. In questo senso la pandemia ha rappresentato un’occasione per mettere in evidenza nuovi bisogni, aspettative, competenze, risorse, disponibilità, in grado di stimolare una rigenerazione di un welfare di comunità (anche attraverso le case di comunità), in cui gli anziani vogliono essere protagonisti.

Sono proprio le proposte degli anziani (relative ad esempio: alla promozione della salute, del benessere e della sanità, alla ricerca di nuove amicizie, alle attività culturali, ludiche, motorie, di socializzazione, alle nuove tecnologie) che fanno emergere un capitale di intelligenza collettiva e di invenzione sociale che può rappresentare un importante fattore di sviluppo del territorio, più equo, solidale e sostenibile.

 

Walther Orsi, Sociologo e volontario di Cittadinanzattiva Emilia Romagna

 

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